"Il corpo è lo strumento che tutti i musicisti hanno in comune. Ma è anche, paradossalmente, quello che suonano peggio". Marie-Christine Mathieu.
Suonare è un gesto straordinario.
Il bel suono è quello che si vede (anzi che si sente), ma è il risultato di un meccanismo assai complesso. Infatti non bastano il talento, lo studio, la concentrazione, la ripetizione, il sacrificio, l’equilibrio e la sincronia, bisogna che il corpo gestisca con armonia una serie di movimenti che non appartengono agli schemi motori naturali dell’uomo, adottando posture particolari.
Ecco perché il musicista può soffrire di disturbi quali:
- cefalee
- dolori o click mandibolari
- bruxismo
- dolori cervicali
- dolori alle spalle e agli arti superiori
- epicondiliti (tendiniti del gomito)
- tunnel carpale
- dolori dorsali
- disturbi gastro–intestinali
- disfunzioni diaframmatiche
- dolori lombari con o senza irradiazione agli arti inferiori
Cosa può fare l’osteopata per il musicista?
L’osteopata aggiunge alla classica raccolta dati l’osservazione dell’artista durante la pratica con lo strumento, ove possibile verrà chiesto di portare il proprio strumento in studio. Si possono individuare in tal modo più precisamente le zone di maggior sofferenza, per pianificare un trattamento osteopatico con obiettivi su più livelli:
- A breve termine: ridurre la sintomatologia dolorosa
- A lungo termine: annullare le tensioni e migliorare la postura durante la pratica con lo strumento per migliorare la prestazione.